L'Europa di Ursula Von der Leyen: Dalla Proprietà all'Abbonamento, il Vero Progetto UE.
- Davide Mitscheunig

- 10 set
- Tempo di lettura: 8 min
Oggi, 10 settembre 2025, ho rivisto per intero l'intervento di Ursula von der Leyen sul canale ufficiale YouTube della Commissione Europea. Un'ora e mezza di discorso che, a distanza di un anno dalla rielezione, rivela la sua vera natura. Tra promesse di "independence moment" e retorica sulla competitività europea, emerge una visione che non ha nulla a che fare con l'indipendenza. Ha tutto a che fare con il controllo. Mentre parla di libertà europea, disegna un sistema di centralizzazione che trasforma proprietari in abbonati, imprenditori in esecutori di standard calati dall'alto, famiglie in utilizzatori permanenti di servizi che non possiedono più.
Non è un discorso politico, è un business plan. Un piano che ridisegna i modelli di consumo, svuota il concetto di proprietà privata e costruisce un mercato dove le decisioni vengono prese a Bruxelles e implementate ovunque. L'Europa che von der Leyen immagina non è quella delle nazioni sovrane che collaborano. È quella di un super-stato che standardizza tutto: dai media che possiamo leggere alle auto che possiamo guidare, dalle case che possiamo affittare ai soldi che possiamo spendere.
Chiamatela pure "indipendenza europea". Nella pratica è conformità forzata e per imprenditori e famiglie italiane, rappresenta la fine della libertà di scelta economica.
Il Cuore della Visione: "Independence Moment" Uguale Centralizzazione.
Il linguaggio di von der Leyen è quello dell'emergenza permanente. "Independence moment" ricorre diciassette volte nel discorso. Non è una coincidenza stilistica, è la cornice retorica che giustifica l'accentramento di poteri che, in condizioni normali, nessun parlamento nazionale accetterebbe mai di cedere.
La vera sostanza emerge quando parla di voto a maggioranza qualificata in politica estera. "Dobbiamo muoverci verso il voto a maggioranza qualificata, almeno su questioni di diritti umani e implementazione di sanzioni", dichiara al minuto 1:16:10. In parole semplici: se la Germania e la Francia decidono di sanzionare un paese, l'Italia deve allinearsi anche se questo distrugge le sue imprese. La sovranità nazionale diventa un optional.
Ma è sul fronte economico che il disegno si fa più chiaro. Il meccanismo di "rule of law" condiziona l'accesso ai fondi europei. Come spiega al minuto 1:01:14: "I fondi europei devono essere protetti dai rischi che derivano da carenze dello stato di diritto". Tradotto: chi non si allinea alle direttive di Bruxelles non vede un euro. La leva finanziaria diventa strumento di controllo politico.
Il messaggio è cristallino: indipendenza dall'esterno, ma dipendenza totale dal centro. Non più ventisette paesi che collaborano, ma un sistema federale dove Bruxelles decide e gli altri eseguono.
L'Economia "Europea": Filiere Chiuse e Standardizzazione di Massa.
Von der Leyen non nasconde l'intenzione di creare un mercato europeo protetto e dirigista. Al minuto 38:50 annuncia: "Implementeremo un approccio 'Made in Europe' negli appalti pubblici, creando lead markets per tecnologie pulite europee". Non è libero mercato è pianificazione industriale che premia i campioni continentali e penalizza chi non rientra nei parametri stabiliti.
L'Industrial Accelerator Act e il Circular Economy Act non sono strumenti di semplificazione. Sono macchine burocratiche che aumentano i costi di compliance per tutte le imprese, ma colpiscono soprattutto le PMI. Le grandi corporation possono permettersi uffici legali e consulenti specializzati per navigare la nuova complessità normativa, una media impresa italiana che produce componentistica non ha le stesse risorse.
Il Scale-Up Fund da 34:03 a 35:33 promette capitali per le imprese innovative, ma con un dettaglio fondamentale: l'accesso è condizionato alla conformità con gli standard europei di sostenibilità e digitalizzazione. In parallelo, l'introduzione dell'euro digitale aumenterà la tracciabilità di ogni transazione. Non è privacy, è controllo totale sui flussi finanziari.
Il risultato è un sistema che sposta il baricentro verso poche filiere certificate e controllate, lasciando tutti gli altri ai margini di un mercato sempre più ristretto e regolamentato.
Auto: Dal 2035 "Revisione", Ma la Direzione È Una Sola.
Von der Leyen è categorica: "Il futuro sarà elettrico" (minuto 51:46). Non "potrebbe essere" o "valuteremo". "Sarà". La revisione del 2035 sul bando alle auto a combustione interna è una finzione retorica per ammorbidire le resistenze. La sostanza emerge con l'iniziativa per "small affordable e-car made in EU" (50:55): standardizzazione dell'offerta, omologazione tecnologica, fine della varietà.
L'effetto pratico è evidente. I costi dell'elettrico rendono la proprietà dell'auto sempre più costosa per le famiglie medie e la soluzione non è abbassare i prezzi, ma spingere verso leasing e noleggio a lungo termine. Passeremo da essere proprietari al ruolo di utilizzatori permanenti. Il modello economico cambia: non più asset fisici, ma abbonamenti perpetui.
Per la componentistica italiana, specializzata in motori termici e sistemi tradizionali, è un disastro annunciato, migliaia di imprese dovranno riconvertirsi in tecnologie dove cinesi e tedeschi hanno già il controllo delle filiere. O chiudere.
Von der Leyen non sta pianificando la transizione, sta pianificando la sostituzione di un intero ecosistema industriale con uno nuovo, dove i player dominanti sono già stati scelti.
Casa: Dal Diritto Sociale al Controllo degli Usi.
Il "Piano europeo per la casa" (48:39-50:27) suona benevolmente sociale, la realtà è più complessa. Von der Leyen annuncia "revisione degli aiuti di Stato per facilitazioni edilizie" e, soprattutto, "iniziativa legislativa sugli affitti brevi" (49:40). Non si tratta di semplificare, si tratta di entrare nella sfera della proprietà privata con norme che ne limitano la disponibilità.
Un appartamento a Roma o Milano destinato ad affitti turistici potrebbe vedere compressa la sua rendita da norme europee che privilegiano "housing sociale" rispetto alla libera gestione da parte del proprietario. La proprietà immobiliare rimane formalmente privata, ma il suo uso viene sempre più condizionato da parametri stabiliti a Bruxelles.
È il classico schema: si mantiene la titolarità formale ma si svuota la sostanza della proprietà attraverso vincoli d'uso sempre più stringenti. Il proprietario diventa un custode di un bene che non può più gestire liberamente.
Media e Democrazia: Chi Decide Cosa È "Informazione Corretta"?
Il "Democracy Shield" e il "Centro per la Resilienza Democratica" (1:02:11-1:05:21) promettono di proteggere l'informazione dalle interferenze esterne. Ma chi definisce cosa è "interferenza" e cosa è "informazione corretta"? Von der Leyen parla di "più fondi" e "private equity guidato" per il settore media.
Tradotto: intermediazione politica dell'informazione. I media che si allineano ai parametri di "resilienza democratica" accedono a finanziamenti e partnership. Gli altri restano fuori dal sistema. Non è censura diretta, è gatekeeping economico.
Il rischio è evidente: la tutela della democrazia si trasforma in controllo del discorso pubblico. Chi decide gli standard di "correttezza informativa" ha in mano il potere di plasmare l'opinione pubblica europea.
Sociale e Piattaforme: Tutela o Paternalismo Digitale?
Le restrizioni sull'età per l'accesso ai social media (1:06:10-1:07:57) aprono la strada a sistemi di identificazione più rigidi. In parallelo con l'euro digitale e il controllo sui media, si delinea un ecosistema digitale altamente tracciato.
Proteggere i minori dai rischi del web è sacrosanto, ma l'infrastruttura tecnologica necessaria per verificare l'età diventa automaticamente un sistema di controllo per tutti. Ogni accesso, ogni transazione, ogni interazione digitale può essere monitorata e registrata.
Von der Leyen non parla di sorveglianza, parla di protezione, ma gli strumenti sono gli stessi.
Il Precedente degli Asset: Dalla "Cash Balance" al Rischio Sistemico.
Al minuto 17:00, von der Leyen annuncia il prestito all'Ucraina "utilizzando i proventi degli asset russi immobilizzati". Precisa: "Non tocchiamo gli asset, usiamo solo gli interessi", ma il precedente è creato.
Per la prima volta nella storia europea, la redditività di patrimoni privati congelati per ragioni politiche diventa garanzia per operazioni finanziarie. Anche se "non tocchiamo l'asset", il messaggio globale è chiaro: la proprietà considerata "sgradita" può diventare strumento di leva politica.
Oggi sono gli asset russi, domani potrebbero essere quelli di chiunque sia considerato "non allineato" con le politiche europee.
Le Sette Conseguenze Pratiche per PMI e Famiglie.
Primo: I costi di compliance cresceranno esponenzialmente. Circular Economy Act, norme green, standard digitali. Ogni nuova direttiva europea si traduce in consulenze, certificazioni, adeguamenti. Le grandi imprese assorbono questi costi. Le PMI li subiscono.
Secondo: La domanda pubblica si chiude alle imprese non certificate "Made in Europe". Appalti, forniture, partnership con enti pubblici diventano accessibili solo a chi rientra nei parametri stabiliti da Bruxelles.
Terzo: Standardizzazione forzata dei prodotti. Auto elettriche omologate, materiali certificati circolari, tecnologie approvate. Meno varietà, margini compressi per chi non controlla le filiere dominanti.
Quarto: Transizione da proprietà a uso. Auto in leasing, energia in abbonamento, servizi digitali a pagamento ricorrente. Le famiglie perdono asset e acquisiscono costi fissi permanenti.
Quinto: Proprietà immobiliare sotto pressione. Limitazioni agli affitti brevi, criteri di "sostenibilità" per costruzioni, vincoli d'uso sempre più stringenti.
Sesto: Libertà d'espressione mediata da "centri di resilienza" che decidono cosa è informazione corretta e cosa no. Chi resta fuori dal sistema perde visibilità e credibilità.
Settimo: Finanza totalmente tracciabile attraverso l'euro digitale. Ogni transazione registrata, ogni spesa monitorata. Privacy zero, controllo totale.
Le Promesse che Nascondono la Realtà.
Von der Leyen promette di "semplificare la burocrazia, risparmiando 8 miliardi all'anno alle imprese". Sulla carta sembra positivo, nella realtà, elimina vecchie pratiche per introdurne di nuove ancora più costose. Standard green, digitali, circolari: ogni semplificazione viene compensata da tre nuove certificazioni e il conto finale per le PMI resta salato.
"Aiutiamo le famiglie con housing e riduzione delle bollette", dice ancora, ma gli aiuti arrivano con vincoli che distorcono completamente i mercati. Quando Bruxelles decide chi può affittare, dove e a che prezzo, non sta aiutando le famiglie, sta controllando il mercato immobiliare.
La promessa più falsa è sulla "neutralità tecnologica dell'automotive". Von der Leyen dice una cosa e ne fa un'altra, mentre parla di neutralità, finanzia solo auto elettriche e dichiara che "il futuro sarà elettrico". Non è neutralità, è orientamento forzato verso una tecnologia scelta a tavolino.
Che Cosa Fare: La Strategia di Sopravvivenza
Non vendere solo in Europa: Cercare nuovi clienti in India, paesi del Golfo, Regno Unito. Mercati dove ci sono meno regole che soffocano le imprese e più opportunità di crescita reale.
Adattare i prodotti alle nuove regole: Se fai componenti auto, inizia a produrre anche per auto elettriche. Se fai packaging, usa materiali riciclabili. Non per convinzione ideologica, ma per non essere tagliati fuori dal mercato.
Ottenere le certificazioni giuste: Per vendere alla pubblica amministrazione dovrai dimostrare di essere "Made in Europe". Meglio prepararsi ora che essere esclusi domani dagli appalti pubblici.
Controllare l'impatto sulle proprietà: Se hai case in affitto, soprattutto turistico, studiare come le nuove leggi europee potrebbero ridurre i guadagni. Preparare piani alternativi prima di essere costretti.
Costruire canali di comunicazione diretti: Newsletter, sito web, eventi per clienti. Non dipendere solo da Facebook o giornali per raggiungere chi ti compra. Chi controlla l'informazione può tagliare fuori chiunque.
La Verità Sull'Europa di Von der Leyen.
Chiamatela come volete: independence moment, European dream, competitività strategica. Nella pratica è conformità forzata, un sistema che trasforma cittadini liberi in utenti controllati, proprietari in abbonati, imprenditori in esecutori di direttive calate dall'alto.
Von der Leyen non sta costruendo un'Europa più forte, sta costruendo un super-stato che standardizza tutto e controlla tutti; la sua visione non è quella di nazioni che collaborano mantenendo le proprie specificità, è quella di un continente omologato dove Bruxelles decide come viviamo, cosa guidiamo, dove abitiamo e cosa pensiamo.
L'Europa si costruisce producendo valore, innovando, competendo sui mercati globali, non regolando la vita delle persone e trasformando la proprietà privata in concessione revocabile; noi scegliamo un'altra strada: imprese libere, famiglie proprietarie, mercati aperti.
Il futuro dell'Europa non si scrive a Bruxelles, si scrive nelle fabbriche, negli uffici e nelle case di chi lavora e produce ogni giorno. Von der Leyen può tenere il suo "independence moment". Noi prendiamo la nostra indipendenza economica.


Commenti