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L’Italia e gli Emirati: Un’Opportunità Storica o un’Illusione per le PMI?


Giorgia Meloni, l'accordo con gli Emirati Arabi: "una giornata che io considero storica"

L’accordo economico appena firmato tra Italia ed Emirati Arabi è senza dubbio un evento storico, un segnale forte che dovrebbe far riflettere tutti coloro che fanno impresa in questo Paese. Ma la domanda vera è: chi beneficerà realmente di questa opportunità?

Se analizziamo i grandi accordi internazionali del passato, il modello è quasi sempre lo stesso: le grandi aziende, con la loro capacità finanziaria, la loro rete di contatti e il loro accesso alle informazioni, si muovono per prime. Sono loro a trarne vantaggio immediato. E le piccole e medie imprese? Restano a guardare, magari lamentandosi dopo qualche anno del fatto che “le cose non cambiano mai” e che “solo i grandi vincono.”

Ma è davvero così? O siamo di fronte all’ennesima occasione persa per colpa di una mentalità che continua a guardare al futuro con gli strumenti del passato?


Il vero problema delle PMI italiane

L’Italia è un Paese costruito su un modello imprenditoriale unico: artigianato di altissima qualità, creatività, una cultura industriale fatta di know-how tramandato per generazioni. Eppure, quando si tratta di scalare e competere su mercati internazionali, la maggior parte delle aziende italiane si trova impreparata.


Non è una questione di valore del prodotto. È una questione di mentalità e di strategia.


Negli Emirati Arabi, il concetto di business è completamente diverso dal nostro: velocità decisionale, capacità di pianificazione a lungo termine, visione globale. E mentre loro costruiscono il futuro con investimenti mirati e una politica industriale orientata alla crescita, noi ci incastriamo in una burocrazia paralizzante, in una fiscalità punitiva e in un mercato interno che non offre più margini di crescita.


Perché questo accordo può diventare un treno perso per le PMI.

Se gli imprenditori italiani non cambiano prospettiva, questo accordo resterà un titolo di giornale, una grande occasione che verrà sfruttata solo da chi è già pronto.


  • Perché chi ha già esperienza nei mercati internazionali saprà muoversi immediatamente.

  • Perché chi ha una rete di contatti nei paesi del Golfo saprà come entrare nei canali giusti.

  • Perché chi ha già adottato una visione di crescita internazionale potrà cogliere le opportunità senza paura.


E gli altri? Resteranno fermi, guardando questo accordo come un evento distante, senza strumenti per tradurlo in opportunità concreta.


Il futuro non aspetta: chi non si muove adesso rischia di restare fuori.

Questa non è più una questione di “grandi contro piccoli”, di “multinazionali contro artigiani”. È una questione di sopravvivenza.


  • O le imprese italiane iniziano a strutturarsi per affrontare il mercato globale, o saranno escluse.

  • O gli imprenditori italiani comprendono che oggi vendere solo in Italia non è più sostenibile, o saranno destinati a una lenta e inesorabile scomparsa.

  • O le istituzioni e le associazioni di categoria aiutano concretamente le PMI a fare il salto, o il tessuto imprenditoriale italiano si sgretolerà.


La domanda che dovremmo farci non è “è una buona notizia per l’Italia?”, ma piuttosto “L’Italia e gli Emirati: Un’Opportunità Storica o un’Illusione per le PMI?” Siamo davvero pronti a coglierla o resteremo a guardare?


E se la risposta è no, allora il problema non è l’accordo con gli Emirati. Il problema siamo noi.


 
 
 

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