Investire in Montenegro: vantaggi fiscali e opportunità nei Balcani per gli italiani.
- Davide Mitscheunig
- 3 giorni fa
- Tempo di lettura: 11 min

Il sole tramonta lentamente sul mare Adriatico, tingendo di arancione e oro le acque della Baia di Kotor. Le antiche mura veneziane che abbracciano la città vecchia sembrano prendere fuoco nell'ultima luce del giorno. Seduto a un caffè all'aperto, osservo il lento fluire della vita mentre sorseggio un espresso corposo. Una giovane coppia passeggia mano nella mano sul lungomare, parlando in italiano. Un anziano locale saluta con un cenno del capo un gruppo di uomini d'affari in abiti eleganti che discutono animatamente davanti a tablet e taccuini aperti. Il profumo di pesce appena pescato si mescola all'aroma di pane caldo che fuoriesce da una piccola panetteria. Una barca da pesca rientra in porto, le reti ancora umide e lucenti, mentre poco più in là un lussuoso yacht batte bandiera italiana.
Benvenuti in Montenegro, una terra di contrasti dove l'antica cultura mediterranea incontra ambizioni moderne, dove pescatori e oligarchi condividono le stesse acque cristalline, e dove un numero crescente di italiani sta scoprendo qualcosa che i locali conoscono da sempre: la bellezza semplice di un paese che ha molto da offrire, ma che rimane ancora relativamente sconosciuto ai più.
Le colline che circondano la baia nascondono ville di lusso con piscine a sfioro, alcune in costruzione, altre già abitate da nuovi residenti provenienti da ogni parte d'Europa. Molti sono italiani. Alcuni cercano un rifugio fiscale, altri un luogo dove godersi la pensione, altri ancora dove avviare una nuova attività senza la burocrazia opprimente che conoscono in patria. E quasi tutti trovano ciò che cercano.
Il Montenegro è un paradosso geografico ed economico: un paese minuscolo, appena 620.000 abitanti, incastonato nei Balcani, con una costa adriatica di soli 290 chilometri, ma con ambizioni enormi. Da quando ha ottenuto l'indipendenza nel 2006, ha lavorato incessantemente per trasformarsi da ex repubblica jugoslava dimenticata a una delle destinazioni più interessanti per investitori e espatriati in Europa.
Mentre cala la sera sulla baia, le luci iniziano ad accendersi lungo la costa. Poco distante, i ristoranti si riempiono. Un gruppo di italiani discute animatamente a un tavolo vicino al mio. "Guarda, te l'ho detto che qui è tutto più semplice," dice uno di loro, mostrando alcuni documenti al suo interlocutore. "In tre settimane ho avviato l'attività. In Italia ci avrei messo mesi, forse anni."
Il Montenegro ha saputo reinventarsi come un ponte tra Est e Ovest, creando un sistema fiscale e burocratico che attira sia chi cerca un rifugio fiscale sia chi vuole investire in un paese dal potenziale ancora inespresso. Ma non è solo questione di tasse: c'è qualcosa di più profondo che attira qui gli italiani.
Il fascino del Montenegro risiede in una peculiare combinazione di familiarità e esotismo. Per chi viene dall'Italia, questo piccolo paese offre un ambiente culturalmente accessibile, con influenze veneziane visibili ovunque lungo la costa, ma al contempo sufficientemente diverso da rappresentare un'avventura. La lingua è diversa, ma molti montenegrini parlano italiano, specialmente nelle zone turistiche. Il cibo è simile eppure diverso, con influenze balcaniche che arricchiscono la cucina mediterranea. E poi c'è la sensazione di essere arrivati in un luogo ancora autentico, non completamente omologato al turismo di massa che ha cambiato molte coste mediterranee.
La storia del Montenegro è un intricato arazzo di culture e domini: dai romani ai bizantini, dai veneziani agli ottomani, fino agli austro-ungarici. Ogni dominazione ha lasciato il suo segno, creando un paese dove ortodossi, cattolici e musulmani hanno convissuto per secoli. Una storia complessa che ha forgiato un popolo orgoglioso della propria identità e indipendenza.
Dopo la dissoluzione della Jugoslavia e un breve periodo di unione con la Serbia, il Montenegro ha scelto la propria strada dichiarando l'indipendenza nel 2006. Da allora, il paese ha fatto della sua piccolezza un vantaggio, sviluppando un'economia agile e aperta agli investimenti esteri. È entrato nella NATO nel 2017 e ora si trova nel processo di adesione all'Unione Europea, con l'ambizione di diventarne membro entro il prossimo decennio.
L'economia montenegrina è in trasformazione. Se un tempo era basata principalmente su agricoltura, pesca e una pesante industria ereditata dall'era jugoslava, oggi il turismo è diventato il settore trainante, seguito da vicino dagli investimenti immobiliari e dai servizi finanziari. Il governo sta puntando molto sullo sviluppo sostenibile, cercando di bilanciare la crescita economica con la protezione dell'ambiente naturale, uno dei grandi tesori del paese. Ma ciò che rende davvero interessante il Montenegro per gli investitori italiani è il suo regime fiscale particolarmente favorevole. L'imposta sul reddito delle persone fisiche è fissata a un'aliquota unica del 9%, una delle più basse d'Europa. L'imposta sulle società è anch'essa al 9%, contro il 24% italiano. Non esistono imposte patrimoniali o di successione. Per chi decide di trasferirsi qui, il costo della vita è decisamente inferiore rispetto all'Italia, con prezzi immobiliari ancora accessibili nonostante la crescita degli ultimi anni.
Il Montenegro ha inoltre adottato l'euro come moneta ufficiale, pur non essendo ancora parte dell'Eurozona, eliminando così il rischio di cambio per gli investitori europei. E per chi ha intenzione di avviare un'attività, i tempi burocratici sono sorprendentemente rapidi: una nuova società può essere costituita in pochi giorni.
A Porto Montenegro, il lussuoso marina sviluppato nella baia di Tivat, incontro Massimo, un imprenditore italiano che ha scelto questo paese quattro anni fa. La sua storia è emblematica: dopo una vita passata a gestire un'azienda manifatturiera in Veneto, ha deciso di vendere tutto e trasferirsi qui per aprire una società di consulenza che aiuta altri italiani a investire nel paese. "All'inizio era solo una vacanza," racconta mentre camminiamo lungo il pontile dove sono ormeggiate imbarcazioni di ogni dimensione. "Poi ho iniziato a fare qualche calcolo e ho capito che qui potevo reinventarmi. Ho avviato l'attività in una settimana, pago un terzo delle tasse che pagavo in Italia, e la qualità della vita è incomparabile."
Massimo non è un caso isolato. Negli ultimi anni, centinaia di italiani hanno scelto il Montenegro, alcuni trasferendosi permanentemente, altri utilizzandolo come base secondaria per le proprie attività. Le ragioni sono diverse, ma il regime fiscale favorevole è certamente tra le principali. "Qui non si viene solo per pagare meno tasse," continua Massimo. "Si viene perché c'è un sistema che funziona, che ti permette di lavorare senza ostacoli burocratici continui. E poi c'è il mare, la natura, il cibo ottimo, la sicurezza. Per un italiano è come trovare tutti i vantaggi del proprio paese, senza molti dei problemi."
Mentre percorriamo il lungomare di Porto Montenegro, un'area che solo quindici anni fa era una base navale militare abbandonata e oggi è una delle marine più esclusive del Mediterraneo; Massimo mi indica i negozi di lusso, i ristoranti gourmet, le gallerie d'arte. "Qui stanno costruendo il futuro mattone dopo mattone. È affascinante essere parte di questo processo."
Il settore immobiliare rappresenta una delle opportunità più interessanti per gli investitori italiani. Negli ultimi anni, i prezzi delle proprietà sono aumentati costantemente, con rendimenti che in alcune aree superano il 10% annuo. Particolarmente appetibili sono le proprietà lungo la costa, da Herceg Novi a Ulcinj, passando per le baie di Kotor e Tivat.
A Budva, considerata la capitale turistica del paese, un appartamento di 50 metri quadri con vista mare può costare tra i 100.000 e i 150.000 euro, circa la metà di quanto costerebbe in una località balneare italiana di pari livello. A Kotor, patrimonio UNESCO, i prezzi sono leggermente più alti, ma ancora decisamente convenienti per gli standard italiani. Nelle zone interne, poi, i prezzi crollano, con possibilità di acquistare case tradizionali da ristrutturare a partire da 30.000 euro. Il mercato immobiliare montenegrino è ancora relativamente giovane e non regolamentato come quello italiano, il che offre opportunità ma richiede anche cautela. È essenziale affidarsi a professionisti locali che conoscano bene le normative e possano guidare l'investitore attraverso le potenziali insidie.
Un altro settore che attira l'interesse degli investitori italiani è il turismo. Con oltre due milioni di visitatori all'anno (un numero impressionante se rapportato alla popolazione locale), il Montenegro è una destinazione in crescita. La stagione turistica è ancora prevalentemente estiva, ma il governo sta investendo per sviluppare forme di turismo alternative, dal wellness all'ecoturismo, dal turismo culturale a quello enogastronomico.
Per chi desidera investire in questo settore, le opportunità spaziano dall'acquisto e gestione di piccole strutture ricettive all'investimento in progetti più ambiziosi come resort o servizi turistici specializzati. Particolarmente interessante è il segmento del turismo di lusso, ancora relativamente poco sviluppato ma con un potenziale enorme.
Marina è una biologa marina toscana che ha scelto di trasferirsi a Petrovac, un pittoresco villaggio costiero tra Budva e Bar. Qui ha avviato un centro di immersioni che offre escursioni guidate nelle acque cristalline dell'Adriatico. "Quando sono arrivata cinque anni fa, ero l'unica a offrire questo servizio in un raggio di trenta chilometri," racconta mentre prepara l'attrezzatura per un'immersione. "Oggi ho quattro istruttori che lavorano con me e clienti da tutta Europa."
La sua storia riflette un aspetto importante dell'opportunità montenegrina: la possibilità di trovare nicchie di mercato ancora non saturate. "In Italia avrei dovuto competere con decine di operatori simili, qui ho potuto creare qualcosa di unico," spiega. "E poi la burocrazia è minima. Certo, bisogna adattarsi a un modo diverso di fare le cose, ma una volta compreso il sistema, tutto diventa più semplice."
Il Montenegro non è solo costa. L'interno del paese offre paesaggi mozzafiato, con montagne che superano i 2.000 metri, canyon profondi, laghi alpini e foreste incontaminate. Il Parco Nazionale del Durmitor, patrimonio UNESCO, è un paradiso per gli amanti della natura e degli sport outdoor. Il canyon del fiume Tara, il secondo più profondo al mondo dopo il Grand Canyon, offre alcune delle migliori esperienze di rafting in Europa.
Anche qui le opportunità non mancano. Il turismo montano è ancora poco sviluppato rispetto al potenziale, con poche strutture ricettive di qualità e servizi turistici limitati. Per gli investitori visionari, ci sono possibilità di sviluppo in un settore che il governo montenegrino sta cercando attivamente di potenziare.
L'agricoltura rappresenta un altro settore con interessanti prospettive. Il clima mediterraneo sulla costa e quello continentale nell'interno creano condizioni ideali per diverse colture. La produzione di vino, in particolare, sta vivendo una rinascita, con vitigni autoctoni come il Vranac che stanno guadagnando riconoscimento internazionale. Anche l'olivicoltura ha un grande potenziale, con alberi secolari che producono oli di qualità eccellente.
Claudio ha lasciato una carriera nel marketing a Milano per acquistare un piccolo uliveto vicino a Bar, sulla costa meridionale. "All'inizio era un hobby, un modo per staccare dalla vita frenetica italiana," racconta mentre mi mostra i suoi olivi, alcuni dei quali hanno più di 500 anni. "Poi ho iniziato a produrre olio, prima in piccole quantità, ora abbastanza da esportarlo in Italia e Germania. La qualità qui è eccezionale, il terreno e il clima sono perfetti."
Il suo olio viene venduto in boutique gastronomiche a prezzi premium, grazie alla qualità ma anche alla storia che racconta: un italiano che ha trovato la sua strada in Montenegro, producendo un olio che unisce tradizione locale e know-how italiano.
Il Montenegro non è ovviamente privo di sfide. Il mercato interno è limitato dalle dimensioni del paese. L'infrastruttura, sebbene in rapido miglioramento, non è ancora al livello di quella italiana. Il sistema sanitario pubblico è funzionale ma basico, spingendo molti espatriati a optare per assicurazioni sanitarie private o a tornare in Italia per cure specialistiche.
La lingua può rappresentare una barriera nelle aree meno turistiche, anche se l'inglese è diffuso tra i giovani e molti montenegrini parlano italiano, soprattutto sulla costa. E poi c'è la questione della corruzione, un problema che il governo sta cercando di affrontare come parte del processo di adesione all'UE, ma che rimane presente in alcuni settori.
Tuttavia, per molti italiani questi svantaggi sono ampiamente compensati dai benefici. La sicurezza è uno di questi: il Montenegro ha uno dei tassi di criminalità più bassi d'Europa, con episodi di violenza estremamente rari. Le strade sono sicure a qualsiasi ora, anche nei centri turistici durante l'alta stagione.
Il costo della vita è un altro fattore determinante. Un pasto in un buon ristorante costa meno della metà di quanto costerebbe in Italia. Gli affitti sono significativamente più bassi, così come le utenze domestiche. L'assistenza domestica è accessibile anche per budget modesti. Per un pensionato italiano, questo significa poter vivere con una qualità della vita nettamente superiore rispetto a quella che avrebbe in patria con lo stesso reddito.
L'istruzione può essere un tema critico per le famiglie con bambini. Le scuole internazionali sono poche e concentrate nelle principali città, ma offrono programmi di qualità, spesso in lingua inglese. Per i più piccoli, esiste anche una scuola italiana a Podgorica, la capitale.
La connettività con l'Italia è buona, con voli diretti da diversi aeroporti italiani verso Tivat e Podgorica, specialmente durante la stagione estiva. Fuori stagione, è comunque possibile raggiungere facilmente il Montenegro transitando per Dubrovnik, in Croazia, a meno di un'ora di auto dal confine montenegrino.
Il clima è mediterraneo sulla costa, con estati calde e secche e inverni miti. Nell'interno, il clima diventa più continentale, con inverni freddi e nevosi nelle zone montane, offrendo così la possibilità di godere di quattro stagioni distinte.
La vita sociale per gli espatriati è vivace, specialmente nelle città costiere. Esistono diverse comunità di italiani, con gruppi informali che si riuniscono regolarmente. I montenegrini sono generalmente accoglienti verso gli stranieri, specialmente se questi mostrano interesse per la cultura locale.
"Non mi sono mai sentito un estraneo qui," mi dice Paolo, un architetto romano che vive a Kotor da tre anni. "C'è un rispetto reciproco che apprezzo molto. I montenegrini sono orgogliosi della loro cultura ma anche curiosi della nostra. E poi c'è una sorta di parentela culturale, un'eredità mediterranea condivisa che rende tutto più semplice."
Paolo ha avviato uno studio di architettura che si occupa principalmente di ristrutturazioni di edifici storici. "C'è molto lavoro in questo settore," spiega. "I montenegrini stanno riscoprendo il valore del loro patrimonio architettonico e molti stranieri acquistano vecchie case da ristrutturare. Il mio background italiano è un vantaggio: qui l'architettura veneziana è ovunque lungo la costa."
Guardando al futuro, il Montenegro sembra destinato a continuare la sua trasformazione. L'adesione all'Unione Europea, prevista per la fine di questo decennio, porterà cambiamenti significativi. Da un lato, ci saranno maggiori regolamentazioni e probabilmente un graduale allineamento del regime fiscale con gli standard europei. Dall'altro, il paese beneficerà di fondi strutturali che accelereranno lo sviluppo delle infrastrutture e dell'economia.
Per gli investitori, questo crea una finestra di opportunità: investire ora, mentre i prezzi sono ancora relativamente bassi e il regime fiscale particolarmente favorevole, potrebbe generare rendimenti significativi nel medio termine.
Il governo sta già pianificando il futuro post-adesione, con strategie di sviluppo che puntano a settori ad alto valore aggiunto come le tecnologie verdi, la digitalizzazione e il turismo sostenibile. L'obiettivo è trasformare il Montenegro in un hub regionale per l'innovazione e la sostenibilità, sfruttando la posizione strategica tra Est e Ovest.
Progetti ambiziosi sono in fase di sviluppo, come Lustica Bay, un insediamento eco-sostenibile che combina resort di lusso, marina, campo da golf e abitazioni private. O come Portonovi, un altro complesso di lusso che include il primo hotel One&Only in Europa. Questi progetti stanno già attirando investitori da tutto il mondo, Italia inclusa.
Anche il settore energetico offre interessanti prospettive. Il Montenegro ha un enorme potenziale per le energie rinnovabili, dall'idroelettrico (già ampiamente sfruttato) al solare e all'eolico. Il governo ha recentemente introdotto incentivi per investimenti in questo settore, aprendo opportunità per aziende specializzate.
La digitalizzazione rappresenta un'altra frontiera. Con una popolazione giovane e ben istruita, costi operativi bassi e una tassazione favorevole, il Montenegro sta emergendo come una destinazione interessante per startup e aziende tecnologiche. Il governo ha lanciato iniziative per attrarre nomadi digitali e imprenditori tecnologici, con programmi speciali di visto e agevolazioni fiscali.
Mentre il sole scompare all'orizzonte e le luci della Baia di Kotor si riflettono nell'acqua scura, mi ritrovo a pensare al futuro di questo piccolo paese. Il Montenegro è un luogo in divenire, un esperimento di reinvenzione nazionale che attira chi cerca non solo vantaggi fiscali ma anche una migliore qualità della vita e nuove opportunità.
Per gli italiani, rappresenta qualcosa di speciale: un luogo dove ritrovare molti degli aspetti che amano del proprio paese – il mare, il cibo, la cultura – ma in un contesto più semplice, meno frenetico e con maggiori possibilità di crescita personale e professionale.
Non è un paradiso, certamente. Ha le sue contraddizioni, le sue difficoltà, i suoi aspetti ancora grezzi. Ma è proprio questa incompiutezza a renderlo affascinante: chi arriva qui ha la sensazione di poter contribuire a plasmare il futuro di un paese, di essere parte di una storia in divenire.
E' arrivato il momento di partire, mi allontano dalla costa, verso l'aeroporto di Tivat, attraverso paesaggi che cambiano rapidamente: dalle baie pittoresche alle montagne imponenti, dai villaggi tradizionali alle nuove costruzioni moderne. È una metafora perfetta del Montenegro attuale: un paese che mantiene salde le proprie radici mentre si proietta con ambizione verso il futuro. Un piccolo rifugio adriatico dove passato e futuro si incontrano, e dove un numero crescente di italiani sta trovando non solo vantaggi fiscali, ma anche un nuovo modo di vivere.
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